...ho avuto la possibilità di assistere a delle sedute logopediche dei due logopedisti del Centro. I due logopedisti seguivano due procedure di lavoro diverse.
Il primo si occupava della rieducazione linguistica di bambini dall'età dai sei anni in poi tenendo presente alcuni aspetti linguistici fondamentali:
- aspetto fonetico-fonologico (valutava e quantificava il vocabolario posseduto dal bimbo); per tale aspetto il logopedista faceva uso di protocolli specifici o si esercizi mirati agli aspetti sopraindicati.
- aspetto lessicale-semantico (cerca di espandere il vocabolario del bimbo attraverso esercizi mirati; vengono create categorie semantiche, e cercava di attribuire dei sensi secondari a un significato basilare di un termine); in questo aspetto il professionista forniva al bambino uno schema in cui veniva chiarita la distinzione degli essere animati e non animati creando così le categorie di base che il suddetto bimbo non possedeva. Per verificare che il bambino, dopo un modesto periodo di tempo trascorso, avesse acquisito tali categorie gli poneva delle domande ("Chi fa le uova?" oppure "Quali sono gli animali?") se il bimbo rispondeva correttamente alle domande significava che aveva interiorizzato le categorie e il logopedista poteva proseguire con esercizi gradualmente più complessi mirati ad ampliare i concetti e il vocabolario del bimbo, se invece il bimbo dimostrava di non aver interiorizzato le categorie il Logopedista effettuava degli esercizi di recupero e di rafforzamento sempre progredire. Per rafforzare questo aspetto si sono usati anche dei giochi da tavolo come il Tactil.
- aspetto morfo-sintattico (costruzione della frase, creazione della struttura tematica del verbo); il Logopedista utilizzava due semplici domande "Chi è? Che cosa fa?" basandosi su fotocopie strutturate composte da tre aspetti: sintesi (cioè la frase), soggetto (chi), azione (che cosa fa). Questa struttura permette al bimbo di formulare della frasi minime complete aiutandosi con le immagini.
- aspetto predicativo-narrativo (creazione di semplici-brevi storie, creazione di brevi storie formate da sequenze, creazione di brevi storie formate da tre sequenze e successivamente da quattro); questo aspetto posso dire che raggruppa gli altri tre, li unisce.
Il secondo logopedista che mi ha accolto nella sua seduta si occupava di un'utenza compresa tra gli uno e i cinque anni. Questa secondo figura proponeva giochi piuttosto che esercizi statici, data l'età dei bambini con cui aveva a che fare. Durante la seduta ho assistito e giocato con la bambina di tre anni affetta da un ritardo linguistico rispetto alla sua età. Le attività sono state tre:
- Il gioco della "P". Il gioco si svolgeva seduti a un tavolino rotondo, a misura di bimbo, ogni partecipante compresa la bimba aveva in mano una consonante di plastica 3D colorata (il questo caso specifico la lettera P ma può essere una qualsiasi consonante), in centro al tavolo erano disposte le vocali colorate in 3D. Ogni partecipante doveva mostrare la "P" alla bambina e mantenendo il contatto visivo pronunciare a voce alta la sillaba scegliendo una delle vocali a disposizione (ad esempio "PA"). La bambina poi era invitata a riconoscere tra le vocali a disposizione quella pronunciata e accostarla alla "P" del giocatore che aveva pronunciato la sillaba. Questo meccanismo è stato ripetuto da ogni partecipante compresa la bambina. Se questa aveva svolto correttamente la prima fase si passava alla seconda: il gioco veniva ripetuto schermando la bocca del partecipante che pronunciava la sillaba con la mano in modo tale da vedere se la bambina sapeva riconoscere tutte le sillabe pronunciate senza leggere il labiale.
- Trova l'immagine. Sempre seduti al tavolino rotondo, il Logopedista dispone al centro di esso delle figure delle parti di un volto in ordine confuso. Successivamente questo pronuncia il nome di una parte del viso e la bambina doveva prendere in mano la figura corretta. Anche questo gioco viene poi ripetuto a bocca schermata.
- Momento di psicomotricità. Per allentare la tensione e sciogliere la muscolatura della bimba ci eravamo spostati nella sala di psicomotricità, dove il Logopedista aveva invitato la bambina e me a giocare con l'hula hop, esercizio che serve per migliorare il controllo del corpo e dello spazio circostante. Successivamente vennero proposte delle attività per sciogliere i movimenti della bocca (il soffiare per esempio all'interno di una scatole facendo ruotare la girandola che vi è all'interno).
Spero che questo mio "racconto" vi sia piaciuto e incuriosito :)
Ciao! Hai assistito ad altre sedute logopediche? =)
RispondiEliminaCiao Enrico :) si certo ho assistito ad altre sedute logopediche e devo dire che ogni volta mi si apre un mondo nuovo sui metodi di ri-educazione dei bambini portatori di qualche deficit.
EliminaCiao Chiara!! volevo farti i complimenti per il tuo blog, veramente interessante! :D
RispondiEliminaGrazie mille Gaia :)
Elimina