Simon-René Braille, padre di Louis era un sellaio. A tre anni Louis si infortunò all'occhio sinistro nell'officina paterna con un cacciavite arrugginito e a seguito dell'estesa infezione perse la vista anche all'occhio destro e divenne progressivamente cieco.
Il giovane però non si abbatté e a 10 anni vinse una borsa di studio alla Institution des Jeunes Aveugles un Istituto per giovani ciechi a Parigi. Questo istituto era uno dei primi centri specializzati per persone non vedenti, ma le condizioni di vita non erano delle migliori: alle persone venivano insegnati diversi mestieri ma venivano continuamente maltrattati dal personale. Ai ragazzi della scuola veniva insegnato a leggere con il metodo Valentin Haüy che permetteva di leggere attraverso il tatto i caratteri della stampa in nero ma messi in risalto da un filo di rame posto sull'altro lato del foglio. Questo metodo però d'altro canto non permetteva alle persone di scrivere.
Louis Braille venne ispirato diversi anni dopo da una visita a scuola da parte di un militare che descrisse un metodo, usato dalle forze armate per i dispacci notturni, per trasmettere messaggi in rilievo basato su dodici punti; segni convenzionali che rappresentano degli ordini da 'leggere' con le dita.
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Alla fine della guerra, il capitano, al quale non serviva più questo metodo, pensò di applicarlo per la comunicazione tra i ciechi.
Questo metodo permetteva di scrivere attraverso una stecca scorrevole forata, ma non teneva conto dell'ortografia, delle cifre e dei segni di interpunzione.
Il direttore del collegio lo prese comunque in considerazione come metodo accessorio di insegnamento.
Braille però fece notare che c'erano delle lacune e cercò di porvi rimedio e dopo tante prove e ricerche, Braille inventa 63 combinazioni di segni per le lettere dell'alfabeto, le vocali accentate, le cifre, i segni matematici e i segni di interpunzione. Da questo incontro Braille inventò il metodo basato sui sei punti, che porta il suo cognome: Braille.
Anche se malato a causa dell'infezione contratta da bambino la sua curiosità verso le migliorie del metodo non lo abbandona e lo porta a continuare la ricerca ed inventò un macchinario che permetté ai non vedenti di scrivere esclusivamente per i vedenti: rafigrafo; anche se non venne molto applicato a causa della sua complessità. Sarà l'invenzione della macchina da scrivere a permettere questo tipo di comunicazione.
Il beneficio più rilevante rispetto al metodo Haüy era che permetteva e permette sia di leggere sia di scrivere.
Più tardi ideò un'estensione del metodo per la matematica chiamandolo Nemeth Braille e un' estensione per le note musicali, Codice musicale Braille.
Per meglio capire ecco una immagine dell'alfabeto Braille (i puntini anneriti sono le parti in rilievo nel foglio quindi le parti che con tatto permetteranno di leggere la lettera al non vedente.)
Ciao, avrei una domanda da porti, ma al giorno d'oggi con le tecnologie avanzate che abbiamo, esistono delle macchine da scrivere che producono automaticamente il foglio in Braille?? :) Grazie attendo risposta :P
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