mercoledì 1 febbraio 2012

Lo sviluppo psicomotorio nel centro.

Un altra caratteristica del Centro Audiofonologico è la sollecitazione dello sviluppo psicomotorio nel bambini non vedenti o con gravi forme di ipovisione. La psicomotricità è molto importante per alcune funzioni che per i bambini normo dotati è facile sviluppare, mentre per l'utenza del centro questo sviluppo psicomotorio è più difficoltoso e necessita di un aiuto da un esperto, il psicomotrista. Questa figura professionale attraverso degli esercizi mirati sollecita diverse parti del corpo, come: 
- il controllo del capo
- la stazione seduta
- la stazione eretta
- la deambulazione
- la prensione
Ora vi spiego meglio il perché! :)

Sollecitare il controllo del capo. Il controllo capo è l'espressione e la testimonianza dell'interazione con gli altri essere umani ed integrazione di sviluppi funzionali diversi. Lo sviluppo della vista ha un ruolo centrale nel controllo posturale. Lo sviluppo dell'abilità di controllare la posizione del capo e di adattarla al campo di esplorazione è guidato e "comandato" dall'interesse per ciò che è visibile nell'ambiente infatti entro 10 giorni di vita il bambino è già capace di fissare e di volgere il capo verso una sorgente di luce diffusa, e la conseguente esplorazione visiva quando lo sguardo segue un oggetto che si sposta già nel 23esimo giorno. Alla fine del terzo mese il bambino è capace di seguire con gli occhi i movimenti delle proprie mani e di studiarne a lungo gli spostamenti. Tutte questa capacità sono presupposti per la coordinazione occhio-manuale e della prensione degli oggetti che culmineranno nelle prassie.

Sollecitare la stazione seduta. A circa 9 mesi il bambino controlla quasi del tutto la stazione seduta: può voltarsi per prendere gli oggetti e tornare in posizione di equilibrio; può anche passare dalla posizione supina a quella seduta e viceversa. Questa acquisizione autonoma è molto importante perché permette di liberare gli arti superiori e di adibirli al compito più specifico: la prensione. 
L'informazione visiva che fornisce l'orientamento ottico permette il controllo della posizione seduta questo perché il rapporto controllo posturale-informazioni visive esiste fin dall'epoca neonatale. Con l'accrescersi delle abilità posturali vi sono una serie di abilità che si perfezionano ed evolvono; ad esempio si arricchisce e si perfeziona l'esplorazione visiva; l'interesse suscitato dall'ambiente visto diverso, che a sua volta contribuisce a consolidare le acquisizioni posturali apprese precedentemente. 
Il bambino impara così ad organizzare adattamenti posturali sempre più complessi, idonei a mantenere stabilmente l'equilibrio e in linea con il suo desiderio di esplorazione e di azione dall'ambiente. Quando la posizione seduta è mantenuta con sostegno, intorno al 4° mese, il bambino inizia ad indicare con il dito (il cosiddetto pointing) che accompagna quasi sempre l'emissione di suoni. Tale acquisizione, con i caratteri preminenti di motricità ha il significato più articolato: l'intrecciano delle valenze affettive e delle spinte cognitive su di un substrato neuro-motorio, per diventare un comportamento. 

Sollecitare la stazione eretta. Nella norma si ha al 9° mese di vita, è una tappa evolutiva importantissima perché: l'universo visibile si arricchisce e l'orizzonte si allarga.

Sollecitare la deambulazione. Intorno ai 13-14 mesi il bambino si "lancia" e deambula senza appoggi, passando dallo "spazio prossimo" ovvero quel spazio caratterizzato dal campo immediato della prensione, allo "spazio locomotorio"cioè uno spazio misurato con le traiettorie e i percorsi variabili che il proprio corpo disegna. Relativamente alle possibilità sensoriali da un lato e posturo-motorie dall'altro si avvia la costruzione dello "spazio pratico".


Sollecitare la prensione. La prensione consiste nell'atto di sollevare gli arti verso l'oggetto e quello successivo di chiusura della mano intorno all'oggetto stesso, dopo aver raggiunto l'oggetto. Prima che compaia l'atto di puntare all'oggetto, verso le 12 settimane la vista dell'oggetto produce movimenti delle braccia facendo muovere le mani nel tentativo di prenderlo. Così inizialmente la vista fornisce lo stimolo al movimento e ne controlla l'esecuzione. Intorno ai 6 mesi il bambino deve vedere l'oggetto e simultaneamente la sua mano; solo dopo i 6 mesi il bambino impara ad afferrare tutto ciò che vede indipendentemente dalla visione della mano. Egli comunque porta all'interno del proprio campo visivo qualunque oggetto preso fuori di esso.
Nei mesi seguenti alle informazioni visive che permettono di apprezzare anche la distanza e la posizione dell'oggetto, si associano alle capacità che forniscono i mezzi per controllare l'atteggiamento dell'arto superiore durante tutto il movimento. La tappa della prensione segna una svolta significativa nello sviluppo della percezione spaziale, con la sua evoluzione si realizza la coordinazione prassica occhio - mano - bocca: l'occhio vede --> la mano afferra --> la mano porta alla bocca l'oggetto.
Lo spazio è ora unificato ma centrato ancora sull'oggetto. Lo spazio di cui si sta parlando è caratterizzato dalle coordinate che sono date dall'esperienza tattile e visiva insieme ma dove è assente la nozione di permanenza dell'oggetto. 

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